Nel periodo compreso tra maggio 2018 e dicembre 2018 abbiamo diffuso attraverso diversi canali un sondaggio a carattere generale “Sondaggio Club Italiano Spaniel” sulla piattaforma Qwiksurvey; visto, hanno risposto i proprietari di 265 cani di cui il 77% (203) appartenenti alla razza Cocker Spaniel Inglese, il 18% ( 47) di Cocker Americani, il 2% (5) di Wachtelhund , 2% (6) di Springer Spaniel Inglesi e 1% (2) Field Spaniel.
Il questionario, ad adesione volontaria e anonima, composto di 42 domande, aveva l’obiettivo di fare un indagine conoscitiva per sondare la percezione dello stato di salute, da parte dei proprietari di questo gruppo di cani delle razze spaniel. L’obiettivo, apparentemente pretenzioso, mirava a mettere in evidenza eventuali problematiche di salute più frequentemente riscontrate in questa tipologia di cani e la diretta correlazione della risposta del proprietario. Il questionario è stato presentato in occasione dell’Esposizione Internazionale e Raduno del sessantesimo anniversario del Club a Milano lo scorso giugno 2018 e divulgato on line attraverso il sito del Club Italiano Spaniel e nella sua pagina FaceBook e condiviso in altri gruppi di estimatori delle razze interessate. E’ rimasto attivo fino a 13 dicembre 2018.
I proprietari, aderendo i modo volontario ed anonimo, hanno compilato il questionario online. Sebbene all'inizio ci siano state qualche difficoltà dovute a inghippi nel software, la scarsa adesione sembra da imputare sia ad una limitata pubblicità oltre al fatto di riferirsi ad una nicchia del settore; Il fatto che alcune rispostesiano stae date fuori dalle possibili proposte hanno fatto deviare la percentuale corrispondente con diverse deviazioni dalla media.
La razza maggiormente rappresentata nel sondaggio è il CSI (77%) 203 soggetti. A fronte di una media (per difetto) di circa 2000 iscrizioni/anno (dato fornito dall’ENCI), ed una probabile popolazione di circa 20000 soggetti viventi, il sondaggio rappresenta quindi una minima percentuale della popolazione e i dati statistici non possono per questa ragione avere un significato correlabile o statisticamente significativo per poter fare delle correlazioni matematicamente sostenibili. Tuttavia l’andamento generale delle risposte ha evidenziato la consapevolezza dei proprietari sulle necessità e particolarità delle razze in oggetto e una soddisfazione emotiva e obiettiva dimostrando di essere contenti della scelta fatta al momento dell’acquisto/adozione del cane.
Le domande sono state formulate in modo da sondare tre macro-aree: 1. Informazioni generali (segnalamento - anamnesi ambientale) 2. Gestione quotidiana ordinaria del cane. 3. Evidenza di patologie più o meno importanti che si sono presentate nell’arco della vita dell’animale.
CONCLUSIONI:
Il sondaggio ha avuto una adesione molto limitata rispetto al numero di cani Spaniel presenti effettivamente sul territorio Italiano, questo ha reso difficile identificare delle correlazioni statisticamente significative, tuttavia nel panorama delle razze presenti sul territorio possiamo sicuramente dire che lo spaniel è considerato a pieno titolo un cane di casa, adatto alla famiglia, gradito dalla quasi totalità di chi ha fatto questa scelta; una piccola parte esprime il potenziale dell’attitudine venatoria e sicuramente la maggior parte di chi ha risposto al questionario esercita attività espositiva.
La maggior parte dei cani di chi ha aderito è un perfetto cane di casa, accudito e curato con consapevolezza di quelli che possono essere i punti deboli di queste razze (orecchi, occhi), senza tralasciare la crescente attenzione da parte degli allevatori nello screening genetico e nella prevenzione delle patologie a predisposizione sia genetica che familiare; tutto questo fa ben pensare in una sempre maggiore attenzione alla salute dei cani in linea con le maggiori conoscenze in ambito medico scientifico.
La maggior parte dei cani facenti parte del sondaggio è nata in Italia ed è provvista di pedigree circa la metà del totale (48% ).
L’acquisto del cane presso un allevamento riconosciuto FCI o ENCI rappresenta il 42%, il 18% da privati e da allevatori amatoriali e il 4% presso negozi ndd; fortemente rappresentato, con il 14%, l’adozione presso canili o rescue.
Il 45% di sesso maschile, il 54% femminile con un 30% di soggetti sterilizzati; l’età media dei partecipanti è tra i tre e sei anni. In generale è stata evidenziata con il 79% che la percezione del proprietario al momento del sondaggio si riferisce a cani in buona salute.
La maggior parte dei cani viene sottoposto a controllo veterinario con frequenza semestrale o annuale ed ogni volta che vi è la neccessità di un intervento all’infuori della routine ed è regolarmente vaccinata come da indicazione veterinaria. La profilassi antiparassitaria non era oggetto del sondaggio.
Alla domanda “ Come definiresti il carattere del proprio cane?” i proprietari hanno risposto con un 43% riferito ad un carattere tranquillo mentre i restanti soggetti sono distribuiti mettendo in evidenza i possibili caratteri devianti mettendo in evidenza gli aspetti poco desiderati di aggressività e nervosismo (4%) del totale. Nonostante questo, la maggior parte dei proprietari consiglierebbe questa tipologia di razze ad un amico.
Per quanto riguarda la domanda che sonda l’attività svolta con il proprio cane, il 49% fa vita casalinga con passeggiate, etc. Solo una percentuale del 14% pratica attività venatoria o prove di lavoro.
La maggior parte dei cani viene portato in passeggiata almeno 3 volte al giorno e vive in casa come componente della famiglia; fra il 2% e 4% vivono all’esterno in ambiente recintato.
Facendo un’analisi sullo stato di salute ed entrando specificamente nell’analisi delle patologie più frequentemente accertate il sondaggio ha analizzato le risposte suddividendole per specifiche patologie.
Per l’apparato muscolo-scheletrico 87% degli animali inclusi nello studio non presentano problemi, mentre nel restante 13% rimane ancora fortemente rappresentata la patologia legata alla displasia dell’anca e del gomito e lussazione della rotula (nonostante la diffusa pratica di diagnosi precoce e selezione genetica) a conferma della natura multifattoriale di queste patologie largamente diffuse in tutte le razze. Una percentuale di non poco rilievo evidenzia la presenza di patologie della colonna vertebrale in età adulta.
In riferimento alle patologie oculari il 76% dei soggetti non presenta disturbi, mentre nel restante 24% vediamo una grande frequenza di patologie infiammatorie (cherato-congiuntiviti) . Si evidenzia una bassissima presenza di patologie a trasmissione ereditaria (PRA -1 soggetto) espressione della sempre più crescente sensibilizzazione con esecuzione di test genetici e clinici a scopo preventivo.
Nel 26% dei soggetti che presentano problemi all’apparato gastro enterico, il problema maggiormente espresso è di natura infiammatoria cronica con forme colitiche e di malassorbimento di varia natura.
Dall’analisi dei dati il problema di salute maggiormente espresso risulta essere legato alla presenza di otiti ricorrenti primarie o secondarie. Specificatamente con insorgenza occasionale, complicata poi da infezioni batteriche e/o micotiche. Si evidenzia la frequenza significativa di problemi legati alla gestione igienica routinaria dei padiglioni auricolari complicata dalla caratteristica morfologica delle razze esaminate.
L’apparato riproduttore non presenta particolari segnalazioni se non riferite alle percentuali sovrapponibili a tutte le razze per presenza di criptorchidismo e prostatiti nel maschio, mentre nella femmina la percentuale più alta dei problemi è legata all’insorgenza in età adulta di infezioni dell’utero in cagne non sterilizzate.
L’insorgenza di patologie oncologiche segue l’andamento dell’intera popolazione canina in Italia. Le patologie maggiormente riferite sono mastopatie e mastocitomi nelle femmine.
Non trascurabile il 27% dei soggetti con allergie/intolleranze più o meno identificate con presenza di dermatiti da contatto e intolleranze e allergie di varia natura.
Le infezioni e la presenza di calcoli rappresentano una piccola percentuale dei soggetti che hanno presentato problemi all’apparato urinario, la nefropatia familiare è stato espresso in un solo soggetto dei cani inclusi nel sondaggio, ciò probabilmente dovuto alla prevenzione e i test genetici.
Solo il 3% dei soggetti riferisce problemi neurologici con epilessia ed ischemia in età adulta.
107 persone hanno risposto alla domanda che chiudeva il questionario inerente al sondare quali esami specifici erano stati eseguiti a scopo preventivo. 43 di questi hanno dichiarato di non avere eseguito alcun test, mentre risulta ampiamente diffusa l’esecuzione di lastre per diagnosi displasia dell’anca e del gomito, visita oculistica e indagini genetiche per le patologie maggiormente identificate per prevenzione e selezione genetica a scopo riproduttivo.