Il Wetterhoun oggi

Cenni storici

Le regioni settentrionali dei Paesi Bassi sono sempre state storicamente piuttosto isolate. Ciò ha portato al fatto che queste regioni sviluppassero un proprio dialetto, coltivassero specifiche usanze e avessero anche le proprie razze canine. Uno degli esempi più singolari di queste ultime è rappresentato dal Wetterhoun, un cane molto particolare, a pelo riccio, nativo della provincia olandese della Frisia. Impiegato originariamente per la caccia alla lontra e alla puzzola, è noto anche con altri nomi tra cui Otterhoun, Spaniel Olandese e Spaniel Olandese da Acqua. È tra le razze frisone riconosciute dal Kennel Club Olandese (Raad van Beheer op Kynologisch Gebied in Nederland) nel 1942.


Come per la gran parte delle razze canine, le vere origini del Wetterhoun sono controverse. Cani simili agli Spaniel sono stati parte integrante della storia agreste della Frisia da tempo immemore. Comunque, non esistono dati storici che ci possano confermare che in Olanda esistessero cani dal pelo riccio simili al Wetterhoun prima del XIX secolo. Si ritiene quindi che il Wetterhoun sia una razza di abbastanza recenti origini, derivata probabilmente da incroci tra cani da fattoria nativi della Frisia e da cani di ascendenza dagli Spaniel da Acqua e/o dagli Spitz. Quest’ultima componente potrebbe essere stata importata dalla Russia, dalla Groenlandia o da qualcuno dei vicini Paesi Baltici con i quali i Frisoni intrattenevano importanti scambi commerciali nei secoli scorsi.

Circa intorno all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, i cinofili olandesi si preoccuparono di riconoscere, preservare e promuovere il Wetterhoun come razza a sé. Tra questi appassionati c’era un uomo, Jan Bos, che condusse gli sforzi per l’identificazione e la registrazione di un gruppo di Wetterhoun che corrispondeva a un vago standard tipologico. Bos, stando a quel che si dice, si rivolse a un gran numero di proprietari e allevatori i cui cani corrispondevano alla sua immagine ideale del Wetterhoun e li persuase a portare i loro cani alle prime “verifiche” che si svolgevano nella città di Leeuwarden. I cani con caratteristiche morfologiche adeguate venivano quindi sottoposti a un test attitudinale per valutarne l’abilità nello stanare animali nocivi, nel riporto dall’acqua e nel seguire la pista di un animale sul terreno. I nomi degli esemplari accettabili vennero quindi iscritti in un’Appendice del Libro delle Origini Olandese. Verifiche morfologiche e prove di lavoro vennero organizzate periodicamente nella Frisia, ma anche fuori di essa, fino all’inizio degli anni sessanta, permettendo a diverse dozzine di Wetterhoun di venire registrate. A quel punto l’Appendice fu chiusa a ulteriori iscrizioni, e questi primi cani divennero il ceppo conforme allo standard dal quale derivarono tutti i futuri soggetti puri.

Per cercare di diffondere la loro razza, alcuni soci del Club appena costituitosi portarono in giro i loro Wetterhoun e li iscrissero alle esposizioni di Rotterdam e Amsterdam. Per mettere in evidenza lo sviluppo regionale della razza, questi appassionati noleggiarono dei tradizionali costumi frisoni e dei tipici calessi trainati da cavalli. La loro apparizione li catapultò sulle prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali, e da quel momento il Wetterhoun e il suo retaggio frisone acquistarono sempre più popolarità tra i cinofili di tutto il mondo.

 

Il Wetterhoun oggi

I primi Wetterhoun variavano molto nel loro aspetto. I colori comprendevano il bianco e nero, il bianco, il grigio, le pezzature rosse, e anche il nero-focato. C’era anche una vasta gamma di tessiture del mantello che variava dal riccio molto chiuso al riccio aperto, al mantello completamente liscio. Nonostante le opinioni discordanti dei vari appassionati su quale dovesse essere il Wetterhoun “ideale”, il Club adottò uno standard scritto che aiutò a portare una maggiore uniformità al Wetterhoun dei nostri giorni.

Sebbene oggi la sua diffusione non sia limitata alla sola Frisia, il Wetterhoun resta purtuttavia una razza rara, difficile da incontrare al di fuori dell’Olanda. Non è un compagno di caccia popolare, sebbene alcuni soggetti si siano distinti in prove di lavoro ottenendo diplomi da parte della Reale Associazione Olandese dei Cacciatori. I cani attualmente concorrono in prove olandesi di tipo “B” per Spaniel insieme ad altre razze simili come l’Irish Water Spaniel. Pochi altri partecipano ad esposizioni di bellezza, ma la razza è nota principalmente come “cane da cortile”, per tenere lontane le puzzole dagli edifici delle fattorie frisone e le talpe dai campi coltivati. È diffuso soprattutto nelle zone lambite dall’acqua della Frisia cento-meridionale e sud-occidentale.

 

Caratteristiche e attitudine

Notizie storiche, forse non correttamente, parlano del Wetterhoun come di un cane “feroce”. Questo può essere in parte derivato dall’espressione “ringhiosa” del cane, che può quindi intimidire. La vera personalità del Wetterhoun è quella di un cane docile ma indipendente, riservato con gli estranei.

Molti descrivono il cane sottolineandone la stoicità e il coraggio. Uno storico allevatore della razza, J.P. Otto, ricorda di aver visto un Wetterhoun  “far abbassare lo sguardo fissandolo intensamente” a un Pastore Tedesco randagio che una volta dominava e attaccava tutti i cani della sua città. Otto pensa che da questo stoicismo e da questa tenacia derivi il nome Wetterhoun: egli insiste che “Wetterhoun” non sia una traduzione letterale di “Water Hound” (Cane da acqua), ma che invece derivi da un termine venatorio tedesco “wittern”, che significa “rubargli l’ultimo respiro”.

Il Wetterhoun riporta istintivamente sia selvaggina di pelo che di penna. Si getta in acqua facilmente, ha una buona presa del selvatico, e il suo pelo denso, oleoso, che non lascia penetrare l’acqua, lo rende particolarmente indicato a lavorare in terreni o climi difficili. È difficile saziare il suo istinto venatorio, e quando gli viene impedito di cacciare le anatre, si rifarà correndo dietro ai topi. Ha un eccellente fiuto e viene utilizzato come cane da cerca nelle zone montuose. Comunque, spesso la razza non offre prestazioni coerenti, e viene sovente considerato troppo testardo per insegnargli il riporto troppo presto.

La personalità del Wetterhoun è veramente unica. Il suo istinto venatorio e la sua natura riservata hanno portato a raffronti con altre razze da caccia come il Chesapeake Bay Retriever, il Curly Coated Retriver e l’American Water Spaniel o con cani da tana come il Fox e il Jack Russell Terrier.

Non è facile averla vinta con un Wetterhoun; i proprietari devono per prima cosa instaurare un buon rapporto con il loro cane. L’addestramento deve iniziare presto e deve essere portato avanti per gran parte della vita del cane adulto. La pazienza è essenziale; la troppa fretta o un lavoro eccessivo daranno pessimi risultati. Il Wetterhoun è facilmente influenzabile e ogni gesto errato verrà ricordato per molto tempo.

Per la sua natura dominante e il suo istinto predatorio, il Wetterhoun non è indicato se in casa vi sono altri piccoli animali, a meno che non vi venga introdotto fin da piccolo. Lo studioso di orticultura Frans Haven, che una volta viveva in Frisia, aveva spesso problemi con i gatti randagi, i quali avevano l’abitudine di costruirsi dei ripari nelle zone coltivate del suo vivaio. In più di un’occasione, i Wetterhoun  di Haven hanno messo in riga alcuni di questi visitatori notturni.

 

Problemi di salute e medici

In genere il Wetterhoun non è soggetto alle numerose malattie che affliggono le razze più popolari e maggiormente allevate. Comunque, l’iniziale patrimonio genetico dei Wetterhoun registrati era molto limitato, e l’epilessia e la displasia dell’anca sono ora assai diffuse. Alla luce di questi problemi, negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli sforzi per riaprire il Registro e apportare “nuovo sangue” per aumentare le qualità genetiche della razza.

A volte i Wetterhoun soffrono di perdita del pelo. Alcuni cani sono stati curati, apparentemente con buon successo, con terapie a base di vitamine, ma altri casi suggeriscono un disturbo del sistema immunitario simile a quello che a volte affligge altre razze a pelo riccio.

 

Steve Deger

(traduzione dall’inglese di Massimo Chirivi)