Lo standard da un altro punto di vista: lo standard del giudice

L’articolo che segue viene qui pubblicato per gentile concessione dell’autrice che è una famosa allevatrice californiana [“Shenanighan”] di Cocker Americani e uno dei più apprezzati giudici USA abilitato a buona parte delle razza da ferma, riporto, cerca e acqua. L’articolo della signora Gerhardt è apparso su numerose riviste specializzate americane ed è stato diffuso su internet attraverso diversi ‘newsgroup’. Lo spirito con il quale è stato scritto è molto ironico, anzi ‘autoironico’, essendo la sua autrice anche una giudice, e pertanto non va preso come un serio attacco alla categoria dei giudici, anzi tutt’altro!


 

Aspetto generale: La prima impressione di un buon giudice deve essere quella di un soggetto fermo ma onesto, intelligente e garbato. La prestanza fisica e l’agilità sono desiderabili ma non vincolanti in quanto la vita comoda sembra essere inevitabile nella razza. Il giudice deve essere caratterizzato da uno sguardo nobile e imparziale – difficile da definire, ma sempre evidente al termine dei giudizi. Il buon giudice ha una personalità chiara, con un’espressione sincera e impavida – mai ostile –, sicura di sé e con quella certa distanza che non lo porta a concedere un’immediata e indiscriminata amicizia… o almeno che non dà adito ad amicizia fino a quando non è rientrato in albergo. Le caratteristiche relative al sesso vanno notate almeno per evitare che, quando il giudice vi porge la coccarda, diciate “Grazie, signore” a una donna, o viceversa. Il problema di un possibile monorchidismo o criptorchidismo potete lasciarlo dal fioraio.

 

Mantello: In climi rigidi il giudice dovrebbe indossare un ‘multi strato’. La biancheria intima può variare a seconda della stagione. In ogni caso un giudice non deve mai spogliarsi nel ring.

 

Proporzioni: Le proporzioni ideali per un giudice donna sono 96-60-90; comunque ci si può accontentare di 60-60-60 o, come mi capita a volte, 56-88-120. La fattezza di un giudice uomo è meno importante – ma una grande mole e un aspetto autorevole sono di gran lunga da preferirsi.

 

Colori: Non ritorniamo sull’argomento. TUTTI i colori sono ammessi! Personalmente non ho mai visto un giudice blu, ma c’è sempre una prima volta.

 

Taglia: Il giudice non dovrebbe essere né troppo alto né troppo basso. Per via intuitiva, se deve piegarsi sulle ginocchia per accarezzare il cane, probabilmente è troppo alto. Al contrario, se deve saltare in aria per tastargli i testicoli, probabilmente è troppo basso. Le misure vanno prese da sopra la testa, con i capelli separati ai lati o schiacciati in modo da evidenziare l’altezza effettiva del corpo o della struttura. Un giudice avvenente e in carne dovrebbe pesare tra 32 e 154 chili, a secondo in primo luogo del sesso e di quanto grasso lui o lei sia.

 

Andatura: I giudici che tendono ad avanzare con tutti e quattro gli arti (a quattro zampe) vanno evitati, poiché sono quelli che barcollano e cadono spesso. Il movimento in avanti dovrebbe ottenersi piazzando un piede avanti all’altro… ma è permesso anche saltellare e, in effetti, spesso ciò migliora la presentazione.

 

Stazione: Mentre osserva i cani, il giudice dovrebbe stare al centro del ring, con i piedi allargati come nel ‘riposo’ a una parata militare, con la mano destra ben salda sotto l’ascella sinistra e con la sinistra incrociata sotto l’ascella destra… il mento deve essere ben appoggiato sul torace, gli occhi da strabico. Una volta che il giudice ha assunto questa posizione, il commissario di ring deve contare il numero di giri che fa la classe. Se questi superano i 20, deve allora, senza farsi notare, dare una gomitata al giudice nelle costole. I giudici più anziani e con maggiore esperienza si sa che spesso si appisolano in questa posizione mentre i più giovani, specialmente quelli che fanno parte del ‘club dei festaioli’, possono essere ancora talmente su di giri per i festeggiamenti della vigilia dell’esposizione da svenire nel ring.

 

Difetti non gravi: Mutismo: è preferibile che un giudice possa parlare con un tono percepibile, ma il suo vocabolario può limitarsi a frasi tipo “Piazzateli!”, “Camminare!”, “Ancora un giro” e si devono sentire i numeri 1, 2 e 3. Se possibile, bisognerebbe fornire dei cartelloni dimostrativi. La sordità non è considerata difetto in un giudice, infatti una leggera predisposizione a sentirci poco è un grande vantaggio poiché il giudice può non sentire i commentacci a bordo ring e fare orecchie da mercante alle sibilline proposte, suggerimenti, ecc., degli handler.

 

Cecità: È un bel vantaggio se il giudice può far uso di entrambi gli occhi, comunque, alcuni dei migliori esemplari riescono a cavarsela senza avere assolutamente occhio e, poiché questo non sembra minimamente compromettere le loro carriere, forse i requisiti della vista verranno rivisti ed esclusi dallo standard.

 

Difetti da squalifica: I giudici che gridano, urlano e additano, o che ridono in modo isterico quando un espositore entra nel ring con un soggetto di scarsa qualità, dovrebbero essere squalificati. Parimenti, un giudice che perde tempo mentre un handler gli firma un assegno nel ring non può più partecipare a un’esposizione. Un giudice che attacca un handler nel ring viene ammonito per iscritto per tre volte, dopo di che viene destituito.

 

Gyn Gerhardt

(traduzione di Massimo Chirivi)