Come valutare un cucciolo

Avendo avuto da poco una cucciolata, ho preso di nuovo in mano il libro di Pat Hastings Tricks of the Trade - From Best Intentions to Best in Show dove l’autrice spiega come e perché procedere all’esame morfologico e caratteriale dei singoli soggetti di una cucciolata.

 


L’autrice tiene abitualmente corsi per allevatori e giudici presso i vari Kennel Clubs in tutti gli Stati Uniti ed è lei stessa giudice AKC. Dalle sue esperienze ha definito i parametri e il processo per poter valutare con obiettività i cuccioli. L’esame, che secondo l’autrice va eseguito a due mesi esatti, va fatto preferibilmente in un luogo non familiare ai cuccioli e da una persona diversa dall’allevatore, in quanto questi potrebbe avere già sviluppato dei preconcetti verso qualche soggetto.

 

Bisogna guardare il cucciolo con distacco, aiutandosi per esempio con uno specchio dove l’immagine dà l’illusione di allontanarsi dal cucciolo senza farlo veramente. Il tatto è fondamentale e le punte delle dita possono dare molte informazioni che gli occhi non vedono quali massa muscolare, scheletro e flessibilità degli arti. Bisogna inoltre esaminare e registrare i risultati di ogni cucciolo anche se sono palesi difetti da squalifica o si tratta di soggetti chiaramente destinati ad essere “pet”; più informazioni si hanno, più si può imparare. Naturalmente bisogna conoscere benissimo lo standard della razza che si va ad esaminare e ricordarsi che il cucciolo va valutato sempre in referimento allo standard e non rispetto ai suoi fratelli.

 

La “prima scelta” di una cucciolata mediocre sarà pur sempre un cane mediocre. Determinare se ci siano problemi strutturali, quali cuccioli tenere in allevamento e quale tipo di famiglia si addice a ciascun cucciolo sono le tre ragioni principali dunque per procedere a

questo esame.

 

Fra le tecniche usate per esaminare i cuccioli l’autrice descrive come tenere il cane in posizione “sospesa” per valutare se ci sono difetti strutturali; il cane, rilassato, deve rimanere sospeso in posizione da “piazzato”, altrimente c’è qualche ragione strutturale che lo impedisce. Inoltre, se, posato sul tavolo, perdesse la corretta posizione sarebbe

segno di  possibili problemi nutrizionali.

 

“Ma come!”, si potrebbe pensare, “Do ai miei cuccioli il migliore mangime sul mercato, e lo arricchisco anche con qualche omogeneizzato o preparato vitaminico”. Niente di più sbagliato. In natura, ai cuccioli deve bastare il pasto rigurgitato dalla mamma o quel che rimane di una carcassa dopo che gli altri membri del branco hanno finito il pasto. I moderni mangimi per cuccioli sono addizionati con elementi che favoriscono la rapida crescita del tessuto osseo, ma siccome non si può accelerare la crescita dei tessuti molli, si crea uno squilibrio strutturale. I nostri cuccioli crescono per di più in ambienti ristretti, dove non riescono a sfruttare appieno gli alimenti arricchiti; per ovviare a questo problema, sempre secondo la Hastings, basta usare un buon mangime di mantenimento per adulto. Il cambiamento di mangime può avere effetti correttivi sui problemi strutturali solo se le cartilagini di accrescimento non sono già ossificate.

 

L’unico integratore che l’autrice consiglia è la vitamina C che permette al cane di utilizzare il calcio già presente naturalmente nel suo  sistema, e inoltre è parte dell’enzima che fortifica il collagene che costituisce tendini, legamenti e cartilagini e soprattutto non è dannosa.


L’esame dei cuccioli va fatto in maniera uguale per ogni soggetto e deve iniziare con la valutazione del temperamento del cane, tenendolo sicuramente in braccio a pancia in su come fosse un bambino, senza farlo spaventare, e lentamente inchinarlo un po’ indietro a testa in giù. Se il cane rimane rilassato e incontra lo sguardo dell’esaminatore (che è un estraneo) ha il temperamento che ci vuole per un cane da expo o da prova. Paura, insicurezza, aggressività e distacco sono palesi in questo contesto e possono essere attenuati nel crescere con una corretta socializzazione e addestramento, ma è bene che le cause “genetiche” di queste caratteristiche siano tenute in considerazione se si intende usare questi cani in allevamento.


Poi si prosegue con l’esame delle singole parti cominciando dalla testa dove si esamina la struttura ossea in considerazione dell’accrescimento, la chiusura dei denti, l’ampiezza del muso. Si prosegue con l’esame di collo, spalle, avambraccio, angolazioni e appiombi e si discute dell’effetto che questi, insieme alle proporzioni e alle angolazioni del treno posteriore, hanno sulla linea dorsale, sul movimento e sulle eventuali prestazioni del cane sportivo.


Il libro prosegue con suggerimenti su alimentazione, addestramento, conditioning del cane da esposizione, comprese la cure delle unghie e del pelo, con paragrafi che si riferiscono alle diverse razze, insieme alle varie tecniche per lavare, asciugare, strippare, tosare e preparare il cane per il ring. Il tutto con fotografie e consigli pratici che rendono il

libro di interesse anche ai più esperti.

 

Tricks of the Trade - From Best Intentions to Best in Show di Pat Hastings con Erin Ann Rouse, Ed. Dogfolk Enterprises, è acquistabile dal sito www.dogfolk.com (ovviamente è un libro solo in lingua inglese!).

 

 

Elaine Narduzzo